“Eccola, aiuto!” dicevano le piantine di basilico quando mi vedevano arrivare davanti al loro scaffale. E me le immaginavo a nascondersi l’una dietro l’altra terrorizzate, in attesa che la mia mano si allungasse per scegliere la malcapitata da portare a casa.Anche le orchidee che ricevevo in dono tremavano appena varcata la soglia, impaurite dal rischio di fare la fine di quelle che le avevano precedute.Piantine appassite che imploravano acqua; radici lasciate annegare nella troppa acqua; foglie ingiallite in carenza di luce.  Fino a quando, anziché tergiversare e fare ricerche solo su “come curare le piante che stanno per morire” ho iniziato a raccogliere informazioni su come curarle prima di arrivare a farle ammalare.Ho dedicato alle piante che sono in casa un diario; ad ogni pianta ho dato un nome, scelto tra le divinità greche e per ognuna ho scritto a quale famiglia di piante appartiene, qual è il paese di origine, la temperatura ideale, la posizione preferita per far arrivare la giusta luce, terreno, irrigazione, concimazione, rinvaso e tutto ciò che stuzzicava la mia curiosità e che ritenevo utile per prendermi cura di loro. E ho poi iniziato a mettere in pratica quello che avevo letto.E allora il Ficus elastica (per me Crono) è diventato più alto, il Ficus benjamina kinky (per me Eros) ha ricoperto i suoi rami spogli di tante foglioline nuove, e le Photos (per me Era e Apollo) hanno gradito le propagazioni per talea.Pure nel nostro mini orto in vaso sono arrivate soddisfazioni: i pomodori sono diventati rossi per la bruschetta, il basilico è cresciuto per trasformarsi in pesto e abbiamo scorte di menta, timo e rosmarino.
La mia conclusione è che il pollice verde non esiste, ma esiste la pigrizia di scoprire come prendersi cura delle piante e le priorità che ci diamo durante la giornata per averne cura.Ci sono studi secondo cui accarezzare le piante dolcemente stimolerebbe in loro la produzione di un ormone che ne rinforza il sistema immunitario e agevola la crescita dei fiori, così quando pulisco le loro foglie le accarezzo.Oggi, non sono sicura che le mie piantine non continuino a desiderare un’amica migliore di me in giardinaggio, ma credo che l’impegno che ci metto per farle stare bene lo sentano tutto e mi piace immaginare che quando mi avvicino, anziché tremare, mi fanno l’occhiolino.

A voi piace dedicare tempo per la cura delle piante e al giardinaggio?

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