Ti esplode il cuore di gioia quando per la prima volta ti chiama MAMMA; in quell’attimo non immagini quante volte sentirai pronunciare quel nomignolo e di come perderai il conto di quelle in cui sarà abbinato all’imperativo: GUARDA!
Mamma, guarda! e ammiri la milionesima capriola.
Mamma, guarda! e hai davanti un disegno che ti fa immaginare di aver messo al mondo il futuro Picasso.
Mamma, guarda! e scopri che, mentre non guardavi, ha avuto l’idea di tagliare i capelli alle Barbie o di decorare una parete con le impronte delle sue mani colorate.
Una quantità di mamma guarda, guarda, guarda, che il Mago Guarda a Campo De’ Fiori a Roma in confronto è un taciturno.
La parola mamma (ma anche papà) abbinata all’invito ad essere visti sembra sia una fase fondamentale dello sviluppo dei bambini. Le attenzioni che richiedono a chi li accudisce li aiuta ad accrescere la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità.
E mentre la loro autostima tenta di rafforzarsi, grazie al nostro sguardo, può succedere che invece la mia pazienza vacilli, per gli innumerevoli momenti in cui mi è stato chiesto di distrarmi da quello che stavo facendo; poi penso che quel bambino che ho davanti potrei essere io da piccola e la voglia di dargli un abbraccio e dirgli che non solo ho guardato, ma che quello che ho visto mi piace tantissimo, si rinvigorisce.
Ho anche pensato: non è un po’ questo che permettono i social? La possibilità di essere visti da una miriade di virtuali mamme e papà, nella speranza che ci rassicurino con un like che siamo brave e bravi?
A tutte le mamme che passeranno di qui e vedranno questa crostata, l’invito a “guardare” oggi lo faccio io. Vi chiedo di guardare quanto siete meravigliose, in tutto l’impegno che ci mettete ogni giorno, anche quando la pazienza barcolla; grate dell’amore che ricevete da quegli esserini che gironzolano per casa, pensando che siete le migliori al mondo, felici di incontrare i vostri occhi.
Grazie mamme 🌻