…così mi distraggo un pò.
e siccome sei molto lontano
più forte ti scriverò”.
Ti scrivo per raccontarti che ho imparato le parole delle tue canzoni con le serenate al telefono di papà; da quando sono piccola, capita che squilli il telefono e rispondendo senta la sua voce cantare.
“Dice che era un bell’uomo e veniva
Veniva dal mare
Parlava un’altra lingua
Però sapeva amare”.
A volte riattacca direttamente, altre continuiamo a cantare insieme e poi cominciamo a parlare.
E oggi, caro Lucio, voglio far finta di telefonarti per raccontarti di quanti semi di poesia hai liberato e di quanti fiori fanno sbocciare ancora oggi. GRAZIE.
Prima di salir le scale mi son fermata
A guardare una stella.
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