La valigia ideale con cui ci piace viaggiare è piuttosto essenziale, difficilmente ci facciamo prendere la mano finendo per fare una sorta di trasloco. Ogni volta che ci prepariamo per una partenza sento da una parte la mia voce di quando la vacanza precedente ho dichiarato: “Al prossimo viaggio portiamo ancora meno cose” e dall’altra quella di mia nonna che, saggia, suggerisce: “Pane e manto non gravano tanto” con cui, quando ero ragazzina e stavo per uscire, mi ricordava che avrei fatto bene a non dimenticare di portarmi dietro qualcosa da mangiare e qualcosa per coprirmi.
Ed è così che c’è sempre una lista di oggetti che nell’elenco: “Cosa mettere in valigia” non c’erano e finiscono per far parte dell’equipaggiamento perché alla fine ci hanno ammiccato e hanno sollecitato in noi il pensiero: “questo lo portiamo che non si sa mai!”.
Solo al rientro, quando saremo davanti alla lavatrice con le valigie da svuotare, realizzeremo che sarebbe stato meglio lasciare più spazio per riempirla di ricordi immateriali e indimenticabili, anzichè del bermuda e della maglietta in più.
Ricordi come quello della meravigliosa visita alle grotte di Valkenburg che, mentre riempio il cestello e faccio partire il primo carico di colorati, è tornato alla mente: “Oggi fa caldo, ma quando visiteremo le grotte la temperatura sarà di 13 gradi. Vestiamoci a cipolla.” con la piccola di casa che ha esclamato: “No, io da cipolla non mi ci vesto!”.