“Marzia sta per salutare questa vita”.
Ho letto il messaggio sentendo il dolore di mia sorella, sfinita dalla consapevolezza di non poter fare probabilmente più nulla per alleviare quello di Marzia.
Amiche dai tempi della scuola; le avevo viste assaporare insieme tante avventure.
Tanti erano stati anche i tentativi di mia sorella di tenderle la mano, scoprendo ogni volta che stava sgusciando nuovamente via, avvolta da un velo di promesse, agli altri e a se stessa, svanite.
L’ultima volta che l’avevo incontrata era stato al matrimonio di mia sorella. Marzia non se l’era sentita di partecipare al pranzo, era passata solo per fare gli auguri.
Esile, soprattutto nello sguardo. Le sue labbra asciutte, disidratate di espressioni.
Ma i suoi sorrisi li ricordavo bene, insieme al suo altruismo. Il suo tentativo di restare defilata era fallito; i suoi occhi avevano lasciato un graffio.
Non l’avevo più rivista da quel giorno, fino a sapere che i kili che restavano della custodia della sua essenza erano in un letto di ospedale. Per provare a capire quale dolore stava per portarla via, ho fatto ricerche: “Anoressia e bulimia sono in aumento” dicono i medici “rappresentano la seconda causa di morte tra i giovani, dopo gli incidenti stradali”.
Ho letto tante storie, raccontate anche da chi a quel dolore ha detto stop, ha chiesto aiuto ed è guarito. Ogni storia è diversa, perché diverso è chi la respira, ma tutte mi facevano tornare in mente l’immagine che Marzia aveva scelto per rappresentarla su un social: “Tutto quello che vuoi è dall’altra parte della paura”.
Ho ripensato a lei pochi giorni fa; mentre correvo, sul mio stesso sentiero, c’era una ragazza che passeggiava, sorretta da gambe sottili, con lo sguardo verso l’asfalto. Il giorno dopo ci siamo incrociate di nuovo; stavolta ha alzato lo sguardo e ci siamo salutate con un sorriso.
Se stai lottando contro la voce che in testa ti invita a non prendere una fetta di questa crostata, mentre un mostro rimbalza la tua felicità con quotidiani “le faremo sapere”, oggi alza gli occhi! C’è chi è pronto ad incontrarli, unire le sue mani alle tue e, insieme, buttare giù il muro delle paure, per riscoprire una goduria di esperienze ricche di “Le faremo sapore”.